Architetture religiose

Chiese di San Lorenzo

La vecchia chiesa di San Lorenzo, dotata di campanile e attestata nella pieve di Porlezza già nel XIII secolo, fu elevata a parrocchiale nel 1575 su volontà di Carlo Borromeo, il quale la visitò anche nel 1582.

Poco sotto al vecchio edificio religioso si fa notare un altro campanile: quello della nuova chiesa di San Lorenzo. Al suo interno, conserva una pala d’altare risalente al XVI secolo e una statua quattrocentesca di San Lucio, entrambe provenienti dalla chiesetta dedicata a quest’ultimo.

Chiesa di San Lucio

Nei pressi del passo di San Lucio, situato a 1542 m s.l.m. sul confine con la Svizzera, si trova l’omonimo oratorio, già attestato nel XIII secolo e presso cui l’arcivescovo Carlo Borromeo in visita a Cavargna nel 1582 si fermò a pregare per quasi una giornata.

Nel 1606, la chiesetta fu descritta in modo dettagliato da Federico Borromeo, in seguito a una visita al luogo. Fu proprio Federico a commissionare l’esecuzione di un intonaco che, per secoli, ricoprì una serie di affreschi databili tra i secoli XV e XVIII.

Esternamente, la chiesetta si presenta con un porticato aggiunto non prima del XV secolo.

All’interno vi si conservano alcuni affreschi databili al XV-XVII secolo (o, più genericamente, in un periodo collocabile tra i secoli XIV e XVIII. Tra i soggetti affrescati si identificano i santi Lorenzo, Lucio e Vincenzo (sulla volta), sant’Antonio Abate (intradosso tra la seconda e la terza campata). La chiesetta ospita l’affresco di un Dio Padre tra visi angelici; racchiusa entro una “mandorla”, l’opera e databile tra la fine del XVII secolo e l’inizio del successivo, ed è attribuibile alla scuola dell’artista locale Giovan Battista Pozzo. L’oratorio ospita inoltre statua in legno quattrocesca che rappresenta il santo titolare, patrono dei casari. Nell’area presbiteriale, decorazioni miniaturizzate di paesaggi ignoti.

Secondo la tradizione, la chiesa ospiterebbe le spoglie di Lucio di Cavargna.

Chiesa di Sant’Antonio da Padova

La chiesetta di Sant’Antonio di Padova (XVII secolo)[20] è attestata come oratorio già al tempo della visita pastorale del vescovo Pozzobonelli del 1751.